Un sondaggio super per Trump, poi è arrivato il dibattito
Secondo la rispettatissima rilevazione NYT/Siena College Trump domenica era avanti a livello nazionale, ma poi è successo di tutto. Il dibattito e Taylor Swift basteranno a ridare slancio a Harris?
Il verdetto è praticamente unanime: Kamala Harris ha vinto il dibattito contro Donald Trump, probabilmente l’unico fra i due in queste elezioni presidenziali.
Secondo l’instant poll realizzato dalla CNN, il 63% di coloro che hanno visto il dibattito ritiene che Harris abbia “sconfitto” Trump, preferito invece dal 37% del campione.
Si tratta di un rovesciamento quasi simmetrico rispetto all’esito dei sondaggi del primo dibattito, quello del 27 giugno fra Biden e Trump. In quell’occasione Trump fu preferito dal 67% degli spettatori.
Ovviamente non dobbiamo aspettarci effetti dirompenti come quelli di due mesi e mezzo fa, quando la pessima prestazione di Biden accelerò di molto il processo che portò al suo ritiro.
C’è sempre molta discussione sugli effetti dei dibattiti. Storicamente un buon dibattito può smuovere 2-3 punti nei sondaggi, ma non sempre l’effetto è destinato a durare. E poi davvero gli elettori aspettano i dibattiti per capire chi votare?
Secondo il Marist Poll, quasi un terzo degli elettori pensava di fare tesoro del dibattito per orientarsi in vista di novembre e i più interessati al confronto erano proprio quegli elettori che i Dem davano un po’ per scontati ma tra i quali stanno perdendo terreno: giovani, afroamericani, latinos.
La CNN in occasione dei dibattiti del 2020 ricordò una cosa che ci aiuta a calibrare le aspettative: nel 2016 Donald Trump perse tutti i dibattiti contro Hillary Clinton, secondo i sondaggi, ma come sappiamo vinse. E vinse soprattutto fra una minoranza di elettori (circa un terzo) per i quali i dibattiti non sono stati un fattore importante nella scelta di voto.
Alcuni dettagli interessanti sui sondaggi post-debate
Chi ha apprezzato di più la performance di Kamala Harris? Ovviamente gli elettori Dem, ma anche il 70% circa degli elettori indipendenti (quelli più interessanti in termini elettorali) e il 30% degli elettori del GOP.
Inoltre Harris è stata apprezzata molto da una categoria molto importante in termini elettorali, quella delle persone di colore (il 75% dice che ha vinto il dibattito la candidata Dem) ed è andata bene, seppur con risultati sotto la media, fra i giovani (59% fra gli under-45, che ci rendiamo conto sia una categoria un po’ ampia per essere definita “giovani”, ma è la più stretta fornita da SSRS).
La percentuale di persone che afferma di gradire Kamala Harris è passata dal 39% al 45% fra chi ha visto il dibattito. Un aumento di sei punti sostanzialmente trasversale fra tutte le classi demografiche, ma che diventa un +18% fra gli elettori che si definiscono indipendenti (da 30% a 48%). Non male per una candidata che aveva bisogno di accreditarsi e farsi conoscere.
Il dibattito non ha aiutato però Kamala Harris a risolvere uno dei grandi problemi della sua campagna: la sfiducia degli elettori nel modo in cui i Democratici stanno gestendo l’economia. Anzi, secondo il sondaggio di SSRS gli elettori dopo il dibattito sono ancor più convinti che Trump - che ieri ha escluso di voler fare un altro dibattito con Harris - sia maggiormente in grado di gestire la questione (lo preferiva il 53% degli elettori prima del dibattito, il 55% dopo).
Infine, quanto sposta il duello televisivo fra i candidati? Poco, ma non pochissimo. Il 4% degli elettori (soprattutto indipendenti e repubblicani) afferma che gli ha fatto cambiare idea sul voto, mentre per il 14% il dibattito ha fatto pensare, ma non cambiare idea.
Qui ci sono tutte le tabelle e i gustosi sondaggi sui dibattiti presidenziali storici, tutti da consultare.
Ad esempio sapevate che il candidato democratico Walter Mondale era andato meglio nei dibattiti rispetto a Ronald Reagan nelle elezioni del 1984 che poi sono finite così?
Un sondaggio del New York Times molto buono per Trump
Domenica è uscito il nuovo sondaggio di Siena College per il New York Times, una rilevazione che ha fatto molto parlare sia per la sua autorevolezza (è in assoluto l'istituto migliore nella classifica di FiveThirtyEight), sia per il dato nazionale in controtendenza: Trump è davanti a Harris.
Si tratta di un solo punto, ma sappiamo che a Trump potrebbe bastare anche perdere di poco il voto nazionale per tornare Presidente.
Lo stesso Nate Cohn, capo-analista politico del New York Times, ha definito il risultato sorprendente, anche perché era da un mese che non uscivano grandi sondaggi nazionali con Trump davanti.
Come sottolinea Cohn, Harris ha goduto di un grande momento di entusiasmo all’inizio della sua campagna elettorale, forse la cosiddetta luna di miele, ma il sondaggio conferma alcune debolezze della sua candidatura.
Uno su tutti, è meno credibile sulle questioni più importanti, come immigrazione e economia. Su questi temi la maggioranza degli elettori (come confermato anche dal sondaggio della CNN post-debate di cui abbiamo già parlato) pensa che Trump sarebbe in grado di fare un lavoro migliore.
In generale, il 50% degli elettori pensa che Trump possa fare meglio di Harris sul tema che loro ritengono più importante, mentre il 45% pensa l’opposto.
Inoltre gli elettori dopo quattro anni ritenuti complicati si aspettano un cambiamento significativo rispetto a Joe Biden. Lo afferma il 61% degli intervistati. Kamala Harris sarà diversa da Biden, ma solo il 25% pensa che rappresenti un deciso cambio di direzione rispetto al Presidente in carica. Al contrario, Trump incarna davvero il cambiamento, anche se non tutti gli elettori lo considereranno un cambiamento in meglio.
Più della metà degli elettori inoltre ritiene che Kamala Harris abbia almeno alcune colpe (se non molte) in diverse delle questioni più spinose che l’amministrazione Biden si è ritrovata ad affrontare, dall’aumento dei prezzi all’Afghanistan, per non parlare dell’immigrazione.
In ogni caso il sondaggio del New York Times non è stato seguito da altre rilevazioni che dessero Trump avanti a Harris, e oggi secondo la media nazionale di FiveThirtyEight la candidata Dem rimane avanti di circa due punti e mezzo, in calo di circa un punto dall’ultima settimana di agosto.
Tutto il resto: Taylor Swift, l’11 settembre, gli errori nei sondaggi, Repubblicani woke e chi ha la folla più grande?
👩🎤 A febbraio in una delle primissime puntate di 270 vi avevamo parlato dell’atteso endorsement di Taylor Swift per Joe Biden, che i repubblicani temevano potesse arrivare in un momento di grande risalto mediatico, come durante il Super Bowl. Alla fine è arrivato la sera del dibattito, ovviamente per Kamala Harris.
🇺🇸 Due giorni fa è stato il 23esimo anniversario degli attentati dell’11 settembre. Curiosamente i due candidati alla presidenza hanno ricordato l’avvenimento sui social con card social molto molto simili.
Un’altra curiosità: in occasione della cerimonia per ricordare la tragedia, Donald Trump e Kamala Harris si sono incontrati e stretti la mano per la seconda volta in due giorni, ma anche per la seconda volta in generale. Prima del dibattito infatti non si erano mai formalmente incontrati.
🏟️ Anche durante il dibattito Donald Trump e Kamala Harris hanno discusso su quanta gente attirassero i rispettivi comizi, tema a dir poco caro all’ex presidente. Secondo una piccola indagine del New York Times negli eventi nel mese di agosto Kamala Harris è riuscita a portare ai suoi eventi qualche persona in più, anche se, come ricorda l’articolo, si tratta di dati che non possono aiutare a prevedere come andranno le elezioni.
🗳️ Tutti ci ricordiamo che nel 2020 e nel 2016 i sondaggi avevano sottostimato Trump, ma non va sempre così. Se si ripetessero gli errori di stima fatti durante le ultime due presidenziali, è vero, Trump vincerebbe, ma se l’errore nei sondaggi fosse simile a quello osservato durante le midterm del 2022 invece trionferebbe Harris, come sottolinea il New York Times.
🍛 Laura Loomer, ex candidata repubblicana in Florida, ha scritto un tweet così razzista sulle origini indiane di Kamala Harris che persino Marjorie Taylor Greene, considerata una delle deputate più di destra del congresso, si è scandalizzata.
Ulteriori letture
Il primo dibattito del 2024 aveva fatto aumentare i dubbi sulla freschezza mentale di Biden, ma il secondo solleva qualche dubbio sulla lucidità di Trump, scrive l’Atlantic.
Se avete cercato un po’ di highlights del dibattito vi sarete imbattuti nella frase “they are eating the dogs!”. Ma come nasce la bufala di destra sugli immigrati che mangiano gli animali domestici? Ne scrive il New York Times.