⌛ Trump e Musk si fanno già sentire
Il 20 gennaio inizia il secondo mandato di Trump, intanto gli USA rischiano uno shutdown, si tornerà a votare già ad aprile e cosa pensano gli americani di Elon Musk e Luigi Mangione?
Rieccoci!
Dopo una piccola pausa per riprendere fiato torna 270, non per parlarvi di elezioni (anche se sono già previste elezioni suppletive prima di quanto pensiate, ma ci arriviamo fra poche righe) bensì per raccontarvi cosa sta succedendo negli Stati Uniti fra l’elezione di Donald Trump e il suo insediamento, che avrà luogo il 20 gennaio. E alla fine, una novità proprio su 270.
Si torna già a votare ad aprile
Lo sappiamo: Donald Trump ha vinto le elezioni presidenziali. Non solo, ha pure conquistato la maggioranza alla Camera e al Senato, cosa non ovvia nel sistema politico americano, che elegge il capo di stato (e del governo) e le due camere con sistemi e spesso tempi diversi.
Alla Camera i Repubblicani hanno ottenuto una maggioranza di cinque seggi (220-215), al Senato di sei seggi (53-47). Si tratta però di numeri che potrebbero cambiare prima del previsto, visto che sono già in programma le prime suppletive per sostituire alla Camera il dimissionario Matt Gaetz (ci arriviamo) e i deputati Michael Waltz e Elise Stefanik, scelti da Trump per ricoprire nuovi incarichi. Già il 1° aprile 2025 si tornerà quindi a votare. Tecnicamente esiste una remotissima possibilità che il GOP perda la maggioranza alla Camera se dovesse perdere in tutti e tre i seggi, ma si tratta di collegi saldamente Repubblicani.
Al Senato invece si dovranno sostituire JD Vance, che da vicepresidente degli Stati Uniti sarà comunque de iure presidente del Senato, e Marco Rubio, che diventerà Segretario di Stato, ma i loro eredi verranno nominati, non eletti.
A questo proposito, dopo le elezioni di novembre sono rimasti solo tre stati ad avere un senatore Dem e uno del GOP. Dopo le elezioni del 2008 erano dodici, dopo quelle del 2022 erano cinque. Un altro segno della polarizzazione nella politica americana?
Non tutti i nuovi “ministri“ di Trump piacciono come Elon Musk
Donald Trump ha già scelto i nomi che comporranno il suo nuovo Esecutivo, e che dovranno essere approvati dal voto del Senato, dove, ricordiamo, il GOP ha una maggioranza di sei seggi.
Ci sono tutti i nomi più attesi dal movimento MAGA, a partire da Elon Musk. Alcuni osservatori, soprattutto critici, hanno parlato del CEO di Tesla come un presidente ombra, data la sua influenza nella campagna di Donald Trump e, forse, anche nella sua futura amministrazione. Secondo gli statunitensi l’imprenditore di origini sudafricane avrà una forte influenza sulla presidenza di Trump, a giudicare da questo sondaggio di YouGov. L’esito cambia poco se guardiamo gli elettorati dei due partiti.
C’è invece una differenza sostanziale sull’influenza che gli elettori si augurano che Elon Musk avrà sull’amministrazione Trump. I Repubblicani sperano che Musk sia molto influente, i Democratici sperano che rimanga totalmente inascoltato.
C’è maggiore freddezza invece attorno a Robert Kennedy Jr, che guiderà il ministero della salute. Il nipote di JFK è famoso per la sua adesione a diverse teorie complottistiche, a partire da quelle sulla pericolosità dei vaccini. Meno di un americano su cinque si augura che abbia una forte influenza sul mandato di Donald Trump.
E questo nonostante Kennedy sia il ministro più apprezzato dagli elettori, secondo un sondaggio sempre condotto da YouGov.
Meno apprezzati sono invece Linda McMahon (prossima ministra dell’istruzione e comparsa di eventi di wrestling), Kristi Noem (prossima responsabile della sicurezza interna, che forse ricorderete perché per dimostrarsi una dura raccontò di aver ucciso il proprio cane), Mehmet Oz (medico della TV e candidato perdente per il seggio del Senato per la Pennsylvania nel 2022) e soprattutto Matt Gaetz.
Matt Gaetz, deputato, era la prima scelta di Trump per il ruolo di procuratore generale, l’equivalente americano del nostro ministro della giustizia: ha però rinunciato quando si è reso conto che non avrebbe avuto probabilmente il sostegno necessario dal suo partito, anche a causa delle accuse mosse nei suoi confronti, che includono l’abuso di droghe e soprattutto reati sessuali, anche con minori.
D’altronde secondo un’indagine di YouGov l’aver avuto rapporti sessuali con minori è la cosa che gli elettori perdonano meno ai potenziali ministri, insieme ai legami con gruppi estremisti.
La Camera potrebbe rendere pubblico nei prossimi giorni il proprio rapporto sul comportamento di Gaetz e sulle accuse che gli sono state mosse. In ogni caso, Gaetz ha rinunciato non solo a diventare procuratore generale, ma anche al suo seggio alla Camera.
I giovani solidali con Luigi Mangione
Cambiamo bruscamente argomento e ci spostiamo su un tema meno strettamente politico, ma che ci dice qualcosa sul rapporto fra i giovani e la società americana. In questi giorni si è parlato molto anche in Italia di Luigi Mangione, l’italoamericano accusato per l’assassinio del CEO di UnitedHealthcare Brian Thompson.
Soprattutto sui social media si è anche diffusa una narrazione del crimine che romanticizza il gesto di Mangione, giustificandolo con i soprusi che i cittadini subiscono dalle assicurazioni sanitarie: una visione che ha fatto parzialmente breccia, soprattutto fra i più giovani. Il 41% degli under-19 ritiene questo omicidio almeno parzialmente accettabile, secondo un sondaggio di Emerson College.
Troviamo numeri simili in un sondaggio di YouGov sulla figura di Luigi Mangione, apprezzata più dai giovani che dagli anziani, e più a sinistra che a destra.
Tutto il resto: la grazia di Hunter Biden, il rischio shutdown, e in che senso Trump è dispiaciuto per Ocasio-Cortez?
🆓 A inizio dicembre Joe Biden ha deciso di graziare il proprio figlio, Hunter Biden, che era stato condannato per aver acquistato un’arma mentendo sulla propria tossicodipendenza. Inoltre rischiava una condanna anche per evasione fiscale. La maggioranza degli americani, secondo YouGov, ha trovato questo gesto inappropriato. Per completezza, gli elettori hanno trovato altrettanto inappropriate le grazie concesse da Trump.
🗳️ Alexandria Ocasio-Cortez, la celebre deputata dell’ala sinistra dei democratici, ha perso un voto interno al gruppo parlamentare del suo partito per presiedere l’organo investigativo della Camera. Una notizia che ha fatto scalpore, visto che questo ruolo doveva servire in teoria al partito per rinnovare la propria leadership. Il vincitore, Gerry Connolly, ha 74 anni.

🚧 Donald Trump, sostenuto da Elon Musk, ha ordinato ai suoi parlamentari di respingere l’accordo bipartisan sul bilancio dello Stato, decisione che secondo i media americani porterà molto probabilmente allo shutdown. In pratica se non si troverà un accordo alternativo sul bilancio entro la mezzanotte si interromperanno tutti i servizi pubblici non indispensabili (e gli stipendi dei lavoratori pubblici), in quanto lo Stato non sarebbe autorizzato a spendere nuovi soldi. Detto così sembra un evento catastrofico raro, ma non è così inusuale. Si è verificato anche nel 2013, nel 2018 e ancora nel 2019. Dem e Repubblicani continuano a trattare mentre stiamo scrivendo.
Ulteriori letture
Sul New York Times Nate Cohn ha riassunto bene cosa ha funzionato e cosa non ha funzionato nei sondaggi di queste elezioni. Non parliamo tanto del risultato finale, quanto di una serie di storie e movimenti che vi abbiamo raccontato durante quest’ultimo anno proprio attraverso i sondaggi e che si sono rivelate vere il giorno del voto.
270 va avanti
Questa newsletter è nata un anno fa per raccontare l’avvicinamento alle elezioni presidenziali con il nostro metodo e il nostro stile. Dobbiamo ringraziarvi, perché ha ottenuto un successo superiore alle nostre aspettative. Per questo abbiamo deciso di proseguire, seppur con una cadenza diversa. 270 continuerà a raccontare la politica americana con dati e sondaggi, una volta al mese, il terzo venerdì del mese. Rimanete iscritti e fate iscrivere i vostri amici!
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