🤜🤛 Il Reich e una politica sempre più polarizzata
Trump cita il Reich in un video, solo l'ultimo segno di una politica sempre più polarizzata e senza dialogo. Kennedy prova a entrare nei dibattiti, mentre Rudy Giuliani vende il proprio caffè.
La promessa di un Reich unificato sembra appartenere a un tempo lontano, in Europa, eppure è comparsa in uno spot elettorale negli Stati Uniti questa settimana (ovviamente non in uno spot di Biden).
In un video pubblicato da Donald Trump su Truth si vedono giornali immaginari che parlano della eventuale futura vittoria di Trump e fra i titoli “vittoria nettissima!” e “cosa succede ora in America?” compare nascosto il titolo “la produzione industriale si rafforza grazie alla creazione di un Reich unificato”.
Ovviamente il video è stato rimosso ed è stata data la colpa a un aiutante distratto e ignaro del significato di quelle parole, ma non si tratta della prima volta che Donald Trump utilizza un linguaggio ispirato a quello dei nazisti. Per non fare che un altro esempio molto recente, a fine dicembre disse che gli immigrati “avvelenano il sangue del nostro Paese”, salvo poi dire che non era al corrente fosse una citazione.
Sempre a dicembre per abbassare i toni dopo le accuse di utilizzare un linguaggio autoritario disse che non avrebbe voluto essere un dittatore, se non per il primo giorno di presidenza.
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Il linguaggio di Donald Trump è sicuramente più estremista rispetto a quello utilizzato dagli altri candidati e presidenti Repubblicani negli ultimi decenni, ma non è che la politica americana si è in generale un po’ polarizzata?
Anche il Congresso è sempre più a destra
Se lo è chiesto il Pew Research Center, che ha esaminato i voti espressi dai parlamentari americani negli ultimi decenni per arrivare alla conclusione che sì, il Partito Democratico e il Partito Repubblicano si sono spostati verso posizioni più radicali, ma non in modo simmetrico.
Il Partito Democratico è poco più a sinistra rispetto agli anni ‘70, mentre il Partito Repubblicano è molto più a destra rispetto a mezzo secolo fa, seguendo un trend piuttosto continuo dagli anni ‘80 a oggi. Il Washington Post analizza gli stessi dati con un punto di vista leggermente diverso: dall’inizio degli anni 2000 entrambi i partiti si sono spostati verso i propri estremi, ma tutto sommato non in modo così netto.
Il risultato è che il Congresso non è mai stato così a destra come negli ultimi anni.
Un esito un po’ diverso da questo meme pubblicato da Elon Musk due anni fa, 15 mesi dopo il 6 gennaio 2021.
Anche gli elettori non si parlano più
Ci sono diversi numeri che mostrano l’allontanamento fra di loro non solo dei partiti, ma anche dei rispettivi elettori.
Ad esempio i presidenti in carica hanno storicamente avuto un gradimento piuttosto significativo anche fra gli elettori del partito rivale, al netto di un normale disaccordo sulle politiche. Dalla fine del mandato di Barack Obama, però, l’opinione dei due elettorati sul Presidente in carica è diventata molto più polarizzata, secondo un’analisi del Pew Research Center.
Mentre i presidenti degli anni ‘60-‘80 godevano di un gradimento intorno al 30-40% fra gli elettori rivali, mediamente solo il 6% degli elettori Dem ha apprezzato il mandato di Trump e solo il 7% degli elettori GOP ha apprezzato l’inizio del mandato di Biden (in compenso il gradimento fra i propri elettori è molto alto).
Gli elettori si allontanano sì dai partiti e dai candidati rivali, ma non solo: si allontanano anche fra di loro. Ad esempio sempre più americani hanno un’opinione negativa sugli elettori dell’altro partito, considerati sempre più immorali, disonesti, pigri, di vedute ristrette o ottusi.
Non stupisce quindi che il dibattito pubblico diventi sempre più faticoso. Più del 60% degli elettori americani ritiene il parlare di politica con persone che la pensano diversamente un’attività stressante e frustrante, anziché istruttiva.
Tutto il resto: ci sarà Kennedy nei dibattiti? Haley vota Trump, Giuliani vende caffè e gli americani pensano di essere in recessione
📺 Trump e Biden si sfideranno in almeno due dibattiti, ma Robert Kennedy jr.? Per accedere ai dibattiti occorre “qualificarsi” e servono due requisiti: il 15% dei voti in alcuni sondaggi e essere effettivamente candidati in Stati che sommati raggiungono i 270 grandi elettori. RFK jr. potrebbe farcela, ma non sarà facile.
🔨 L’uomo che entrò in casa dell’ex speaker della Camera Nancy Pelosi per prenderla in ostaggio e che ferì il marito con un martello è stato condannato a 30 anni.
📉 Abbiamo parlato più volte di come gli americani percepiscano in modo molto negativo l’andamento dell’economia, ma c’è un nuovo sondaggio molto interessante. Secondo Harris Poll il 56% degli americani crede che gli Stati Uniti siano in recessione (lo sono stati l’ultima volta durante la pandemia, ora i dati macroeconomici vanno molto bene). Fra questi anche la metà degli elettori Dem.
🤝 Alla fine Nikki Haley ha deciso: nonostante tutto voterà per Donald Trump.
☕ Rudy Giuliani, ex sindaco di New York durante l’11 settembre, poi avvocato e devoto sostenitore di Trump ora in disgrazia, ha lanciato il suo nuovo brand di caffè. Costa circa 30 dollari al chilo.
Altre letture
I problemi economici di Trump potrebbero avere ricadute sulla sua eventuale nuova presidenza, secondo l’Atlantic.
I candidati non piacciono, la politica è sempre più polarizzata, ma la posta in palio è molto alta. Tutti questi ingredienti, mescolati, produrranno un’affluenza più alta o più bassa rispetto agli ultimi anni? Se ne discute, in video, a 538.